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Avete presente la famosa scena di Totò che vende la fontana di Trevi a un turista, spacciandola come sua proprietà di famiglia da generazioni (realizzata da uno scultore svizzero!)? Questa è la storia di un personaggio simile, un soggetto capace di “infinocchiare”  addirittura un governo millantando "fantasticherie" e facendosi consegnare “soldoni sonanti”.

Siamo sul finire del Settecento e la Repubblica di Lucca cerca di barcamenarsi nella turbolenta Europa post-rivoluzione francese (spoiler: l’operazione non riuscirà, qualche anno dopo finirà una storia secolare con l’ingresso di Lucca nell’orbita dell’impero napoleonico). È un mondo difficile, bisogna tenersi buoni i francesi che vanno per la maggiore. Lucca per riuscirci è pronta a pagare: un tributo val bene la libertà!

A Lucca, però, dovevano avere un po’ troppa paura, al punto di perdere lucidità: qualcuno al governo finisce infatti col credere alle parole di un personaggio, Bartolomeo Arena, abbastanza complesso. Politico corso, aveva vissuto alti e bassi e nel 1796 si era ritrovato ad avere contatti col governo lucchese: forte della sua esperienza politica (ex deputato) aveva raccontato di conoscere questo e quello, aveva detto “nessuna paura, ci parlo io con loro e nessuno toccherà Lucca”.

Ovviamente, per avere garanzie servivano soldi: si sa, certe ruote bisogna ungerle! Arena chiese 100000 zecchini, si rese quasi subito conto che la richiesta era troppo alta per le possibilità di Lucca e alla fine si accontentò di 60000 zecchini.

Totò sarebbe stato orgoglioso di lui ma c’era un problema: i francesi!

Il rappresentante dei francesi Saliceti infatti bussò alla porta dei lucchesi chiedendo un tributo di 300000 lire. Arena aveva garantito che, una volta pagato lui, i lucchesi non avrebbero più avuto problemi.

I lucchesi prima furono sorpresi, poi arrabbiati, poi presero per un orecchio Arena e gli fecero pagare le 300000 lire di tasca sua (che brutto carattere!).

La storia di Arena e Lucca si interrompe qui (Bartolomeo penso bene di eclissarsi) ma Lucca continuò a pagare i francesi nella speranza di salvarsi: vana speranza!

FONTI

Storia dello stato di Lucca” di Francesco Giovannini (pagine 146-147)

Miscellanea napoleonica, Serie terza: Alcuni dispacci del M. Cesare Lucchesini (1798). P. L. Garzoni, Lucca nel 1799 by Alberto Lumbroso, G. Sforza, M. Rosi

Articolo tratto dalla Rivista “archivio storico italiano” (letto su Jstor)

Per la carriera di Arena ho consultato la pagina a lui dedicata dalla Treccani