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Eros Poli ha vissuto una carriera da gregario per le volate di Mario Cipollini e da passista. Altissimo, un gigante da quasi due metri di altezza, ha vinto molto nei dilettanti ma praticamente una sola gara da professionista. Incredibile ma vero, ha trionfato laddove solitamente vincono i folletti.

Nel 1994 al tour de France si corre infatti la Montpellier-Carpentras, tappa che prevede il terribile Mont Ventoux, una pietraia senza ombra riservata agli scalatori più leggeri. Poli, come il calabrone che non potrebbe volare scientificamente ma non lo sa e vola lo stesso, decide di andare all’attacco dopo pochi km. Sembra una fuga senza senso, una pazzia, di conseguenza Poli viene lasciato andare dal gruppo fino a prendere 25’ di vantaggio. Tutti pensano che tanto prima o poi sarà ripreso.

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Inizia infatti la scalata e qui la vita si fa dura per il nostro gigante, col fisico del tutto inadatto alle scalate, come sappiamo il regno dei "piccoletti", dei "leggeri". Poli soffre, sbuffa, suda, spinge con fatica in salita il suo corpo gigante, perde vantaggio ma non molla. Il pubblico, presente in massa come sempre a bordo strada, comincia a crederci e lo sostiene, decide di farne il suo beniamino. La missione è impossibile, non si può non tifare per lui.

Sul Mont Ventoux passa per primo: il primo italiano nella storia. Mancano 31 km di discesa ma ormai Poli ci crede, ci crede con tutte le sue forze. Il vantaggio scende sensibilmente ma ha ancora margine, non molla e pur soffrendo e sbuffando Eros ce la fa! Alla fine vince, arriva primo sul traguardo di Carpentras con 3’ di vantaggio. Una impresa davvero titanica per un gigante nel luogo preferito dei folletti!